Vol XV No 1 January - June 2025
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Il miracolo della nascita:
L’inizio di un’avventura alla scoperta della vita
 
“Il dono della vita: la nascita” è il tema del webinar svoltosi lunedì 31 marzo 2025, organizzato dall'Associazione Interreligiosa per la Pace e lo Sviluppo (IAPD-Italia), un progetto di Universal Peace Federation.
 
Primo di una serie d’incontri pubblici del ciclo “Il corso e il valore della vita umana: dimensione spirituale e vita pratica”, che si terranno nel 2025, il webinar ha visto la partecipazione di don Valentino Cottini, sacerdote diocesano di Verona; di Tenzin Khentse, monaco buddista di tradizione tibetana; e di Maria Gabriella Mieli, Relazioni esterne di UPF Italia, moderatrice.
Dopo il saluto iniziale di Carlo Zonato, presidente di Universal Peace Federation (UPF Italia), che ha delineato le finalità delle organizzazioni promotrici e dell'evento, la moderatrice ha presentato il primo relatore, don Valentino Cottini.
 
Biblista e islamologo il religiosoha esordito illustrando la prospettiva cristiana cattolica sulla nascita, mettendo in evidenza che ogni vita è ricevuta da Dio e che il Suo spirito fecondatore che aleggia sulle acque primordiali è il simbolo di una vita che radicalmente non appartiene all’uomo. 
Per questo viene guardato con sospetto ogni tentativo di creare vite umane prescindendo dalla generazione naturale dell’unione tra un uomo e una donna. Idealmente, spiega, la concezione della vita umana è frutto del loro amore e non della semplice combinazione tra due gameti. Il nuovo essere è unico e irripetibile, con i genitori che se ne prendono cura fino alla sua autonomia.
 
La nascita comprende due elementi: il primo è passivo, rappresentato dal dono che si riceve, mentre il secondo è attivo, relativo alla responsabilità della propria vita nei confronti di Dio e dei genitori. Don Cottini ha evidenziato come nascita e morte siano intimamente collegate e non siano totalmente nelle mani dell'essere umano. Esiste un momento per venire al mondo e uno per lasciarlo, entrambi al di fuori del controllo umano.
 
L'essere concepito, come ricorda il religioso, non è soltanto una parte del corpo materno, ma un nuovo individuo che ha bisogno di protezione. Nella visione cristiana cattolica, ogni nuovo essere umano è un figlio o una figlia di Dio, creato libero e in relazione di fraternità con tutti. Per la Chiesa, il rispetto e la celebrazione della vita dal concepimento fino alla morte naturale rappresentano uno dei suoi principi fondamentali.
 
Attraverso il sacramento del battesimo, spiega il relatore, si diventa cristiani, sancendo la nascita in Cristo e l'inserimento nella comunità dei credenti. La Chiesa condivide le ansie e le gioie dell'umanita annunciando il Dio di Gesù Cristo.
 
Terminando il sacerdote ha spiegato che la nuova nascita ricevuta attraverso il battesimo è anch'essa un dono cui rispondere, che richiede cura da parte di genitori, padrini, madrine e della comunità cristiana. I sacramenti dell'iniziazione - Battesimo, Confermazione ed Eucaristia - costituiscono le fasi fondamentali per una completa conformazione a Cristo.
 
Tenzin Khentse, il secondo relatore, ha iniziato la sua esposizione sulla visione buddista, evidenziando che la vita umana si manifesta quando la coscienza si unisce al corpo umano, originato dai semi di padre e madre.
 
Dal secondo istante in poi inizia la "vecchiaia", che si riferisce al periodo che intercorre fino alla separazione della coscienza dal corpo, in altre parole la morte. Quest'ultima può sopraggiungere in qualsiasi momento e se avviene per cause esterne all’essere, è considerata un'azione di uccisione della persona. L’aborto ne è un esempio. Per il buddismo la persona è tale e completa con tutta la sua preziosità e diritti dal primo istante del concepimento.
 
L’insegnamento buddista, spiega il monaco, identifica quattro tipi di nascita: quella dall'utero, che dà origine agli esseri umani; quella che deriva dall'uovo; quella generata dall'umidità o dal calore; e infine la nascita miracolosa, come quella di Gesù o del Buddha, che può avvenire anche nella verginità. Ogni nuova vita ha un valore prezioso, perché unica e capace di modificare il mondo, rilevando l'importanza di considerare ogni vita significativa in un rapporto d'interdipendenza.
 
Ha proseguito precisando che una nascita è considerata "misera" o "sprecata" se avviene in contesti di negazione dei diritti fondamentali o in "terre barbare", senza principi etici.Per il buddismo non c'è una demarcazione tra valori etici e spirituali; l’importante è essere persone di buon cuore, che danno un contributo proattivo e costruttivo, guidati da una visione di amorevolezza, compassione e interdipendenza.
 
Ha distinto tra filiazione, procreazione e genitorialità: quest'ultima rappresenta un imperativo categorico che impone di proteggere la vita dei figli, mettendo le loro esigenze prima delle proprie. Il buddismo non approva la fecondazione assistita portata all'estremo o l'utero in affitto, considerandole come forzature legate all'attaccamento piuttosto che alla vera genitorialità. Per il monaco i genitori dovrebbero favorire la libertà e le capacità dei figli, evitando di cercare di plasmarli a propria immagine.
 
Al termine della prima parte dell'incontro Mieli ha espresso la ferma convinzione che la felicità dei figli generi gioia non solo nei propri genitori fisici, ma anche nel nostro creatore o nella causa fondamentale da cui originiamo.
 
In seguito, invitati dalla moderatrice, si è sviluppato un dialogo tra i due religiosi. Tenzin Khentse ha spiegato a don Cottini il significato di "Lama", definendola come una "madre spirituale preziosa", che guida e assiste nel percorso di crescita spirituale.
 
Il sacerdote ha evidenziato come, nonostante le differenze di base, il cristianesimo cattolico e il buddismo si uniscano sui valori fondamentali della vita, come la sua sacralità e preziosità, la genitorialità e la responsabilità verso gli altri e il mondo.
 
Devoto buddista da trentacinque anni, ma nato da una famiglia cattolica, il monaco ha spiegato di aver scoperto nel buddismo una comprensione più profonda del cristianesimo. Considera il Papa come un suo maestro, poiché ritiene che tutte le religioni derivino da una sola fonte. Inoltre, sostiene che se Dio ha creato ogni cosa, anche il buddismo è una Sua creazione.
 
In questa religione, ha precisato, s’insegna che la coscienza esiste da un tempo senza inizio; non è possibile determinare un momento preciso di nascita o di cessazione. Analogamente all`universo che è in continua trasformazione, c`è una costante evoluzione verso la piena manifestazione delle potenzialità, che sono riflesso di un`essenza divina comune al buddismo e al cristianesimo.
 
Don Cottini ha evidenziato che le grandi religioni condividano concetti simili pur partendo da principi diversi e come la varietà delle fedi sia una ricchezza che testimonia la fratellanza umana, esprimendo il suo affetto per Tenzin di là dalle loro diverse fedi.
 
Al termine dell'incontro, Zonato ha fatto riferimento al racconto biblico nel quale Esaù, che nutriva un odio profondo verso suo fratello Giacobbe, progettando di ucciderlo, ha trovato successivamente la via della riconciliazione. Ha espresso la speranza che anche in questo tempo si possa assistere a una simile conversione del cuore per promuovere la pace.
 
 
 
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